The wild hunt – quando Natale e Halloween sono la stessa tradizione

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Molto tempo fa, prima che il cristianesimo e il Natale arrivassero in queste terre, la vita delle popolazioni qui al nord era scandita dal lavoro nei campi e da feste in onore di dei ora dimenticati. Gli anni erano divisi in stagioni, inverno e estate, i mesi seguivano i cicli lunari. Quando l’inverno era arrivato, i raccolti finiti, gli animali ingrassati, le dispense piene e la birra fermentata, era il momento di ringraziare gli dei dell’anno concluso, e pregarli di portare prosperità e fortuna nell’anno a venire. Una grande festa si teneva nel mese di Ýlir (circa 14 novembre – 13 dicembre nel nostro calendario) che ancora oggi porta lo stesso nome: Jólefeiring, o Jul. Questa festa durava molti giorni: nel periodo più buio dell’anno si brindava alla vita, ed alla fertilità.
Ma nelle stesse notti, protetti dall’oscurità della lunga notte invernale, i morti tornavano nei loro luoghi natali. Alcuni erano pacifici: chi era morto per cause naturali tornava presso i propri discendenti, ed era costume lasciare una luce accesa, il cibo sul tavolo e un letto vuoto per gli antenati che tornavano a casa. Ma coloro che erano deceduti di morte violenta vagavano tutti insieme nella notte, in groppa a cavalli neri e gelati, una spettrale compagnia chiamata Oskorei, “la pericolosa corte”. Qualcuno dice che fosse Odino stesso a guidarli, e che venissero anche chiamati “la caccia selvaggia” o “la caccia di Odino”. Cavalcavano nei boschi e per le strade, razziavano le case mangiando il cibo preparato per Jul e prosciugando la birra, e tutto dove si fermavano avvenivano risse e omicidi. Chi non aveva ancora finito di preparare per le festività veniva trascinato via, a chi dormiva veniva strappata l’anima, e chi vagava di notte da solo veniva rapito e costretto a seguire per sempre il seguito dell’oltretomba.
L’avvento del cristianesimo ha spostato le celebrazioni in avanti di un mese, anche se non è riuscito a cambiar loro nome: e l’antica festa di Jul è diventata oggi il Natale cristiano. Le tradizioni contadine sono abbandonate, gli antichi dei dimenticati. Ma chi dice che fuori dalle nostre case, nel buio delle notti di novembre, non cavalchi ancora un corteo di defunti e creature dell’oltretomba, pronto a rapire gli incauti che si avventurano da soli nell’oscurità?

Lydt gjennom Luften i Natten farer
et Tog paa skummende sorte Heste.
I Stormgang drage de vilde Skarer,
de have kun Skyer til Fodefæste.
Det gaaer over Dal, over Vang og Hei,
gjennem Mulm og Veir; de endse det ei.
Vandreren kaster sig ræd paa Veien.
Hør hvilket Gny – det er Asgaardsreien!

Asgaardsreien i Fylking rider
ved Høst og Vinter i barske Nætter,
men helst den færdes ved Juletider;
da holder den Fest hos Trolde og Jetter,
da stryger den lavt over Eng og Sti
og farer den larmende Bygd forbi –
da vogt dig Bonde, hold Skik og Orden;
thi Asgaardsreien er snart ved Gaarden!

Rumoroso viaggia attraverso l’aria nella notte
un corteo su spaventosi cavalli neri.
Avanza nella tempesta la selvaggia compagnia,
ha solamente nuvole sotto ai piedi.
Va per valli, sopra campi e brughiere,
attraverso l’oscurità e la tormenta; nulla la ferma.
Il viaggiatore si lancia impaurito sulla strada.
Senti che tuono – è l’Oskorei!

L’Oskorei in formazione cavalca,
in autunno e in inverno nelle rigide notti,
ma più di tutto viaggia nel periodo di Jul;
è allora che fa festa presso i troll e i giganti,
è allora che corre veloce su prati e sentieri
e passa oltre la città rumorosa –
allora fai attenzione contadino, mantieni l’ordine e la tradizione;
perchè l’Oskorei è quasi alle tue porte!